È possibile affermare che l’allattamento al seno contribuisce ad apportare differenti benefici, sia per quanto riguarda lo stato di salute della neo mamma, che del bambino. Oltre questo risulta essere anche un’ottima maniera per consolidare il legame madre-figlio, o bonding.
L’allattamento al seno fa sì che il bambino riceva tutte le sostanze importanti per la sua crescita, e quindi:
- calorie
- vitamine
- sali minerali.
Ma non solo, infatti pare sia anche un valido metodo per contrastare molte malattie per entrambi. Non a caso l’OMS l’ha definito uno dei metodi primari necessari ad assicurare salute e sopravvivenza del neonato, in tutto il mondo.
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Che cos’è l’allattamento al seno?
Si parla di allattamento al seno in quanto metodologia adottata dalle madri per dare nutrimento ai propri bambini, mediante l’assunzione di latte. Il procedimento può avvenire attaccandolo in maniera diretta al seno, estraendolo dal seno mediante tiralatte, oppure nutrirlo servendosi di un biberon. Grazie a questo, al bambino verranno assicurate calorie e sostanze nutritive fondamentali per la sua crescita.
Basandosi su quanto afferma l’America Academy of Pediatrics, od AAP, ogni madre, che non presenti problematiche di salute, deve sentirsi tenuta ad allattare il proprio bambino attaccandolo direttamente al seno, almeno per un arco di tempo di 6 mesi. Ad appoggiare queste linee guida, sono anche molteplici associazioni Italiane.
Come funziona l’allattamento al seno?
Quando un neonato sente fame, lancia dei segnali molto eloquenti che lo lasciano capire. Tende infatti a strofinare il proprio capo sul seno materno, può anche gesticolare il movimento del succhio, oppure va a porre le dita in bocca. Nel corso delle prime settimane successive al parto, il bambino dovrebbe essere sottoposto a poppate ripetute, che vanno dalle 8 alle 12 ogni giorno.
Successivamente il parto, al fine di iniziare l’allattamento nel migliore dei modi, è consigliato:
- Effettuare la prima poppata quanto prima possibile, seguendo magari anche le disposizioni dettate dall’ospedale in cui ci si trova.
- Chiedere l’assistenza di un’ostetrica nell’effettuare la prima poppata.
- E’ consigliato tenere il proprio bambino, durante la permanenza in ospedale, sia di giorno che di notte, vicino a sé, così da allattarlo ogni volta che si desidera, e soprattutto quando lui lo richiede.
- Evitare di dare il ciuccio al neonato nel corso del primo mese, cosicché possa abituarsi esclusivamente al vostro seno.
Metodologie d’attaccamento al seno
Nel momento in cui il neonato avverte la presenza del seno, tendono a spostare in automatico il proprio capo. Oltre questo, l’inizio delle poppate può avvenire anche mediante ulteriori metodologie, anche se tocca alla madre capire qual è la migliore per entrambi. Al fine di consentire al bambino un adeguato attaccamento al seno, è consigliabile:
- Portare il bambino vicino al seno, ponendogli addosso semplicemente il pannolino, per consentire un contatto di pelle contro pelle, ed andando ovviamente a coprire con una coperta.
- Porlo in posizione eretta, tenendo il suo capo sotto al proprio mento.
- Mantenere le sue spalle e collo con una mano, ponendo l’altra al di sotto del sederino, cosicché nel muoversi possa attaccarsi al seno.
- Il capo del neonato va posto in posizione lievemente inclinata verso dietro, cosicché possa succhiare e poi inghiottire in maniera facilitata. Seguendo questo procedimento, il bambino tiene la lingua abbassata, così da consentirgli maggiore accesso al capezzolo.
- Non bisogna mantenere il seno, in quanto il neonato va ad aprire la bocca quando questi gli è vicino.
- Nel corso della poppata, il neonato tende a dilatare le narici, segno che sta respirando, per cui nessun timore.
- Laddove il neonato vada ad allontanarsi, è bene mantenergli spalle e sederino con una mano, per poi portarlo pian piano nei pressi del seno.
Segnali di un buon attaccamento al seno
Nel momento in cui il neonato va ad attaccarsi correttamente al seno, non incorrerà alcuna problematica né per la madre, tanto meno per il nascituro. Al fine di comprendere se questo è avvenuto nel migliore dei modi, basterà semplicemente osservare dei segnali, tra cui:
- Non si sentirà alcun fastidio, dolore o senso di pizzicore nel durante.
- Il neonato non dovrà voltare il capo nel durante, tenendo sempre attaccato il suo petto a quello della madre.
- Risulterà difficile visualizzare l’areola del seno, oppure si vedrà soltanto parte di essa. Per chi non lo sapesse, l’areola è quella parte scura intorno al capezzolo, e la visibilità varia a seconda delle sue dimensioni e della bocca nel neonato.
- In posizione corretta, il seno andrà a riempire la bocca del neonato.
- La lingua dovrà essere posta al di sotto del capezzolo.
- Vedere o percepire il momento della deglutizione dell’infante. Per coloro che lo fanno in maniera impercettibile, basterà semplicemente osservare le pause fatte tra un respiro ed un altro.
- Le orecchie dell’infante andranno a muoversi lievemente.
- La bocca del bambino assumerà una forma a “pesciolino”, per cui le labbra si troveranno verso l’esterno.
- Il mento del bambino sarà in contatto con il seno.
Per far sì che questi termini la poppata, basta andare a porre un dito, ovviamente pulito, tra seno e gengive. Nel momento in cui si avvertirà un lieve schiocco, si dovrà rimuovere il dito. Per quanto concerne la durata, questa è strettamente legata alle tempistiche del bambino. Alcuni richiedono 10 o 15 minuti, mentre quelli che necessitano di più tempo, lanceranno un chiaro segnale di scarsa assunzione di latte.
Vantaggi dell’allattamento al seno
Come precedentemente accennato, l’allattamento al seno concede diversi benefici, prevalentemente a carico sia della madre che del bambino. Vediamoli insieme.
Vantaggi per il bambino
I principali vantaggi per il bambino che assumerà latte materno, sia da seno che da biberon, sono:
- Alimenti bilanciati per quanto concerne le sostanze nutritive.
- Miglior tasso di sopravvivenza, almeno nel suo primo anno, con netta riduzioni di rischi di morte all’interno della culla, o SIDS.
- Migliorie fisiche ed emotive, per via del contatto materno.
Secondo alcuni studi, i neonati che hanno goduto di un allattamento al seno, presentano anche un miglior sviluppo cognitivo negli anni scolastici. Le ricerche sono però ancora in corso, in quanto è importante stabilire se questo derivi dalle sostanze del latte materno, oppure dal loro contatto.
Ulteriori vantaggi a carico dell’allattamento al seno sono:
- Il latte va man mano variando, adeguandosi al fabbisogno del neonato in crescita. Il colesterolo al suo interno andrà infatti a tramutarsi in latte maturo, il quale garantisce al bambino giusti quantitativi di zuccheri, grassi, acqua e proteine, nonché necessario apporto di anticorpi.
- Maggiore digeribilità rispetto al latte artificiale, il quale possiede proteine derivanti dal latte vaccino, che risulta più complicato da digerire.
- Grazie a questo, è possibile contrastare molteplici patologie, in quanto cellule, ormoni ed anticorpi vanno a difendere il neonato. Lo stesso discorso non può essere effettuato con il latte artificiale, in quanto avente composizione chimica differente. Tra i principali rischi che corrono i bambini i quali hanno assunto latte artificiale troviamo:
-> infezioni all’orecchio
-> diarrea
-> enterocolite necrotizzante, quale patologia a carico dell’apparato digerente
-> infezioni alle vie respiratorie
-> asma
-> obesità
-> diabete di tipo 2.
Stando ad alcuni studi, l’allattamento al seno può fortemente contribuire a ridurre qualsiasi rischio per il bambino di contrarre:
- diabete di tipo 1
- leucemia infantile
- dermatite atopica, od eruzione cutanea.