Ecografia Morfologica: che cos’è, a cosa serve e quando effettuarla

Ecografia Morfologica: che cos'è, a cosa serve e quando effettuarla

La seconda ecografia, nota come ecografia morfologica, viene effettuata solitamente intorno alla 22a settimana di amenorrea. Grazie a lei, potrete conoscere il sesso del vostro bebè.

Mentre il bambino  continua il suo sviluppo sarete in grado di vedere tutti i suoi piccoli progressi nelle immagini i questa speciale ecografia.

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Che cos’è l’Ecografia morfologica?

L’ecografia morfologica è la seconda ecografia che si deve fare. Come con l’ecografia di datazione eseguita durante il primo trimestre di gravidanza, il medico applica un gel alla pancia e poi passa una sonda. Grazie ad un set di onde, è possibile visualizzare il bambino su uno schermo.

Perché si chiama ecografia morfologica?

L’obiettivo principale di questa ecografia è la ricerca di anomalie morfologiche. L’operatore studierà metodicamente ogni organo realizzando sezioni trasversali che permettono, su ogni “piano”, di controllare la presenza e la forma dei diversi organi: il cuore, il cervello, i diversi organi dell’addome (stomaco, vescica, intestino), i quattro arti.

A cosa serve e quando effettuare l’ecografia morfologica

Praticata intorno alla ventesima settimana di gravidanza, “permette di effettuare un’analisi morfologica completa per rilevare malformazioni fetali non rilevabili durante la prima ecografia”.

I controlli effettuati tramite l’ecografia morfologica, servono proprio a riconoscere l’insorgere delle possibili patologie quando la gravidanza è allo stadio iniziale, anomalie della forma fetale che colpiscono 1 neonato su 40.

Inoltre, serve a misurare il feto per determinare l’epoca presunta del parto, ad identificare alcune delle malformazioni e le difformità della crescita intrauterina.

Tra queste, le anomalie cardiache sono le più frequenti, seguono quelle dell’apparato urinario,  quelle muscolo-scheletrico e quelle del sistema nervoso centrale. E’ proprio durante questo esame che le malformazioni fetali sono più facilmente individuabili, tuttavia, sebbene sia sempre più efficiente e sofisticata, l’ecografia morfologica non è affidabile al 100%.

A volte un’anomalia fetale, sebbene presente in questa fase della gravidanza, non viene rilevata durante questa ecografia. Questo accade quando la malformazione non è, o è difficilmente accessibile all’immagine, quando la posizione del feto maschera la malformazione, o quando la futura madre è in sovrappeso, perché il tessuto adiposo sottocutaneo può interferire con il passaggio degli ultrasuoni e alterare la qualità dell’immagine.

L’ecografo studia la placenta e cerca anomalie cromosomiche, al centro della visita specialistica: la circolazione sanguigna del bambino e del cordone ombelicale grazie al Doppler e al volume del liquido amniotico. Braccia, gambe, cuore, spina dorsale… Il vostro ginecologo studierà attentamente anche la formazione degli organi e degli arti del bambino. Verificherà  la sua buona posizione e, soprattutto, forse sarà in grado di determinare, il suo sesso!

D’altra parte, se preferite non conoscere il sesso prima del fatidico giorno, fate sapere al vostro medico la vostra volontà all’inizio del consulto. Questo eviterà malintesi….

Come prepararsi all’ecografia morfologica

Per questo esame non è necessario digiunare o avere la vescica piena. Come per le altre ecografie, l’ecografia morfologica non richiede una vera e propria preparazione. Tuttavia, prima di eseguire quest’ultima, evitare di mettere qualsiasi tipo di crema o olio sulla pancia durante i giorni prima dell’esame. Quest’ultimo, infatti, rischierebbe di ostacolare gli ultrasuoni, che rivelerebbero solo immagini di scarsa qualità.

Il professionista ricopre la pancia della futura madre con acqua gelificata per facilitare il passaggio degli ultrasuoni. Poi, sposterà la sonda sullo stomaco per ottenere diverse immagini, o tagli, del bambino. Questa seconda ecografia dura un po’ più a lungo della prima perché studia metodicamente e attentamente l’anatomia completa del bambino.

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